Priorità del nursing management
Priorities of nursing management

Paola Casson,1 Annamaria Guarnier,2 Patrizia Taddia3
1Dirigente del Servizio Professioni Sanitarie, Azienda ULSS9, Treviso
2Responsabile Servizio Governance Processi Assistenziali, Azienda Provinciale Servizi Sanitari, Trento
3Responsabile Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo, Policlinico S. Orsola Malpighi, Bologna


Dopo sei anni dalla prima monografia, si ripropone una messa a punto sulle tematiche organizzative emergenti. Nella prima monografia (numeri 1 e 2 2006) erano state proposte prevalentemente revisioni della letteratura su tematiche rilevanti (alcune nuove) per l’assistenza infermieristica italiana: turnover, ospedali magnete, gestione infermieristica delle cure negli ospedali di lungodegenza, ma anche la copresenza e gestione di infermieri di generazioni diverse e l’inserimento del neoassunto. Erano gli anni in cui le aziende completavano il processo di aziendalizzazione, affrontavano l’inserimento dei neolaureati, e si ipotizzavano gli avanzamenti della professione infermieristica anche attraverso la Dirigenza, grazie alla preparazione ottenuta con la Laurea Magistrale.
A distanza di sei anni lo scenario è molto cambiato anche per la crisi economica e finanziaria, tanto da aver sollecitato l’esigenza di riflettere, coinvolgendo gruppi di lavoro e ricerca in una ampia rete di collaborazioni che unisce le esperienze di aziende sanitarie, ospedaliere e di gruppi impegnati ad affrontare problemi che non si potevano prevedere nel 2006.

La tematica del cambiamento e dell’innovazione sta investendo sempre più le aziende che modificano, con progetti annuali o pluriennali, a volte anche in modo profondo, i processi di lavoro e la struttura organizzativa. Il termine innovazione è molto presente nei servizi, nella ricerca di nuovi processi organizzativi, di modi di curare più moderni, con meno sprechi e frammentazioni e maggiore soddisfazione del paziente. Molti di questi cambiamenti coinvolgono pesantemente gli infermieri che, malgrado le mille difficoltà, continuano a rimanere disponibili. L’ultimo rapporto del CENSIS riconosce il ruolo portante degli operatori sanitari (e degli infermieri) nel buon funzionamento della sanità e senza il loro contributo sembra difficile garantire le innovazioni dei sistemi sanitari. Non è sufficiente iniziare un cambiamento: è fondamentale consolidare i cambiamenti fatti. Imparare a convivere con continui cambiamenti e con le preoccupazioni che generano è una capacità richiesta non solo agli infermieri clinici ma anche a coordinatori e dirigenti che per primi sono coinvolti e risentono degli effetti dei cambiamenti. La messa a punto delle teorie del cambiamento organizzativo, aiuta a capire le preoccupazione degli infermieri e descrive l’importante impegno quotidiano nella gestione dei progetti di innovazione affidati a dirigenti, coordinatori e infermieri.
Il continuo cambiamento avviene in una realtà sanitaria che sta affrontando sfide nella gestione del personale: selezionare gli infermieri da assumere (soprattutto in periodi in cui le assunzioni sono limitate) attraverso prove concorsuali dovrebbe poter individuare operatori ben preparati e in grado di assistere bene i pazienti. Solo fino a poco tempo fa alle prove concorsuali si presentavano meno candidati dei posti a disposizione: oggi ai concorsi partecipano migliaia di candidati, per questo occorre una progettazione rigorosa delle prove di valutazione. L’attuale carenza di infermieri nella maggioranza delle aziende non è più legata al mercato del lavoro ma alla crisi economica: pochi infermieri perché, per motivi economici, non si possono assumere. Questo ha una serie di ripercussioni: sono limitate le opportunità di lavoro per le nuove generazioni e dato l’aumento della permanenza in servizio, si dovranno sperimentare nuove modalità. Una maggiore comprensione del part time, finora l’unica risposta per conciliare una vita privata e lavorativa, può portare a progettare altre forme di flessibilità oraria.
A questi problemi si associa l’invecchiamento progressivo della professione infermieristica non ancora importante in Italia, anche se l’età media lavorativa degli infermieri sta aumentando e questo porrà problemi per la tipologia (e la copertura) dei turni. La complessità gestionale, l’instabilità delle aziende e i cambiamenti dei vertici aziendali, hanno determinato un fenomeno nuovo per l’Italia, dove nel settore pubblico è ancora fortemente radicato il concetto del posto fisso e dell’inamovibilità: la rimozione forzata di infermieri dirigenti. Approfondire queste tematiche aiuta a delineare la crescente complessità che le aziende e il sistema infermieristico devono affrontare nella gestione del personale.
Con la carenza di infermieri e la crescente turbolenza dei luoghi di lavoro, si stanno manifestando due fenomeni nuovi: la sempre più elevata percezione degli infermieri di non erogare tutte le cure necessarie e il maggior coinvolgimento degli operatori di supporto in processi complessi come la somministrazione della terapia. Sono fenomeni che vanno documentati, e su cui è importante prendere parola, non per difendere steccati corporativi, ma per ragionare, in termini molto laici, sulle implicazioni per la sicurezza del paziente, sui possibili rischi e le strategie per contenerli.

Questo numero vuole offrire stimoli e spunti di riflessione per documentare alcune di queste priorità, valutarne l’impatto e l’evoluzione, riflettere a partire da una base di dati. Sarebbe utile se lavori come quelli proposti, potessero essere replicati su larga scala, per tenere conto anche delle diversità regionali e di contesti organizzativi.
Le priorità del management infermieristico richiedono un ripensamento del futuro attraverso la comprensione dei trend dei sistemi sanitari e del loro impatto sull’assistenza. Molte scelte future saranno condizionate dal contenimento dei costi della sanità, per questo si deve pensare ad una riorganizzazione ed a scelte che salvaguardino gli standard di assistenza.