Non ci sono vie per la pace: la pace è la via


A cura della Redazione


È verosimile che nessun@ potesse immaginare che il primo numero della rivista dopo la celebrazione dei 200 anni della ‘nostra' professione, in un paese che suonava misterioso e lontano come la Crimea1 si potesse trovare, in qualche modo quasi obbligatoriamente, a ritornare in quello scenario diventato snodo assolutamente centrale per tutti gli aspetti che riguardano il futuro, di pace o di guerra, della nostra civiltà. I discorsi, tanti e diversi, che si sono fatti, sullo sfondo drammatico delle cronache di bombardamenti, esodi, distruzioni, massacri, per provare a spiegare-comprendere quello che succede sembrano mettere in evidenza un solo dato di fatto: è una guerra senza nome e senza obiettivi; soprattutto senza verità possibili, salvo quella delle vittime. Non si sa quando e come questa situazione evolverà: in equilibri precari tra i poteri che direttamente o indirettamente manovrano vecchi e nuovi dis-equilibri. Come rappresentanti di una professione ‘inventata' per mettere semi-segni- cura di pace prescindendo dalle categorie di amico/nemico riteniamo opportuno continuare così il ricordo delle nostre origini. Non ci sono vie preferenziali per la pace: la pace è la via.

Abbiamo pensato che il modo più efficace per rappresentarci in questa prospettiva fosse quello di affidarci all'appello dei medici ed infermieri russi, contro la guerra in Ucraina,2 e ad un 'rappresentante di pace' attraverso la sua musica:3 la sua lettera di risposta ad una ragazza ucraina, dell'età in cui si inizia una carriera infermieristica, ci sembra possa essere indirizzata a tutte/i. Soprattutto come esempio lucido del come, in una società sempre più disponibile ad investire in guerra e non in pace, si possa e si debba essere, dentro e fuori la professione, presenze creative di una 'cura' che si qualifica per la priorità data alle fragilità delle vittime di tutte le violenze sociali ed economiche che ogni guerra può solo moltiplicare.



medici, infermieri e personale sanitario russi chiedono

la fine delle ostilità in ucraina2


Noi, medici, infermieri e paramedici russi, ci opponiamo fermamente alle azioni militari condotte dalle forze armate russe sul territorio dell'Ucraina. Non cerchiamo i colpevoli e non giudichiamo nessuno. La nostra missione è salvare vite umane. È difficile immaginare una professione più umana di quella medica/sanitaria. E ora, in questo momento difficile per entrambi i paesi, chiediamo la cessazione immediata delle ostilità e la risoluzione di tutte le questioni politiche esclusivamente con mezzi pacifici.

Come sempre, non dividiamo il popolo in amici e nemici. Abbiamo giurato di aiutare qualsiasi essere umano, indipendentemente da nazionalità, religione o opinioni politiche. Ma oggi il nostro aiuto non è sufficiente. La guerra prenderà molte vite e paralizzerà così tanti destini che non avremo il tempo di aiutare nonostante tutti gli sforzi possibili. Tutti urleranno di dolore e grideranno alle loro madri nella stessa lingua. Qualsiasi proiettile o pallottola, anche se non raggiunge bersaglio e non toglie la vita a qualcuno, porta comunque paura, panico e dolore. Dolore che colpisce i cuori.

Il cuore di tutti soffre ora. Dei civili. Dei soldati. Le madri e le mogli dei soldati. Dei bambini. Nessuno merita questa paura. Nessuno merita di essere ucciso o ferito. Accidentalmente o intenzionalmente.

I nostri parenti, amici, pazienti e colleghi si trovano nei territori attaccati. Non c'è una sola persona tra loro che beneficerebbe del continuo spargimento di sangue. Non possiamo stare lontani dal dolore e dalla sofferenza, che aumentano ogni minuto.

La vita umana non ha prezzo. Ci vuole un attimo per essere uccisi in azione, mentre il trattamento e il recupero delle vittime possono richiedere anni. E per i momenti della guerra di oggi, pagheremo per molti anni dopo. Non importa come l'uso di armi letali sia giustificato, esse rimangono mortali. Mortali e che causano dolore e sofferenza. Pertanto, seguendo i nostri giuramenti e mantenendo un trattamento umano e uguale per tutte le vite, chiediamo un'immediata sospensione di tutte le operazioni con l'uso di armi letali.


Una ragazza ucraina di 19 anni grande fan di Roger Waters, aveva mandato una lettera all’ex Pink Floyd chiedendogli di prendere posizione sull’invasione russa, in quella che è “ormai diventata una catastrofe per l’Europa e per il mondo intero”. La risposta del grande musicista, da sempre impegnato contro le guerre e nel denunciare le ingiustizie ovunque esse accadano, è tutt’altro che banale.


Cara Alina,


ho letto la tua lettera, sento il tuo dolore, sono disgustato dall’invasione dell’Ucraina da parte di Putin. A parer mio è un errore criminale, l’atto di un gangster, deve esserci un cessate il fuoco immediato. Mi dispiace che i governi Occidentali stiano alimentando il fuoco che distruggerà il tuo bel paese, inviando armi in Ucraina anziché impegnarsi nella diplomazia necessaria per fermare il massacro. State pur certi che se tutti i nostri leader non metteranno da parte la retorica e non si impegneranno nei negoziati diplomatici, resterà ben poco dell’Ucraina alla fine dei combattimenti. Una lunga insurrezione in Ucraina sarebbe un evento grandioso per i criminali di Washington, è ciò che sognano, di ‘giocare la partita’ come fanno loro, ‘con il coraggio di chi è fuori portata’. Spero veramente che il vostro presidente non sia anch’egli un gangster, e che faccia ciò che è meglio per il suo popolo, e chieda agli americani di sedersi al tavolo [dei negoziati]. Purtroppo, però, molti leader mondiali sono dei delinquenti e il mio disprezzo per i criminali politici non è nato la settimana scorsa con Putin. Ero disgustato dai gangster Bush e Blair quando invasero l’Iraq nel 2003. Ero e sono tuttora disgustato dall’invasione della Palestina da parte del governo criminale di Israele nel 1967, dal conseguente apartheid e dall’occupazione di quella terra che durano ormai da più di cinquant’anni. Ero disgustato dai criminali Obama e Clinton quando ordinarono gli illegali bombardamenti della NATO in Libia e in Serbia. Sono disgustato dalla distruzione integrale della Siria cominciata nel 2011 con l’interferenza esterna a sostegno di un cambio di regime. Ero disgustato dall’invasione del Libano nel 1982 quando il criminale Shimon Peres cospirò con la Milizia Cristiana Falangista con l’assassinio dei rifugiati palestinesi nei campi profughi di Sabra e Shatila nel sud del paese. Sono dispiaciuto per te, Alina, e per tuo padre, tua madre, i tuoi zii e zie, per i tuoi fratelli e sorelle, per i tuoi cugini. Ho perso sia mio padre Eric Fletcher Waters che mio nonno George Henry Waters nelle guerre contro i tedeschi. Credimi quando ti dico che credo nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani firmata a Parigi nel 1948. Ho da sempre lottato più che ho potuto per promuovere e sostenere i diritti umani per i miei fratelli e sorelle in tutto il mondo, e ora sostengo te e i tuoi [fratelli], con tutto il mio cuore. A proposito di criminali, devo dissentire riguardo a un passaggio della tua lettera, la tua convinzione al ‘200%’ che non ci sono Neo-Nazisti nel tuo paese è certamente un errore. I ben noti Battaglione Azov del vostro esercito, la Milizia Nazionale e il gruppo S14 si sono autodefiniti Neo-Nazisti. Anche loro sono dei criminali. Aggiungo che non sono stato in silenzio rispetto alla situazione in Ucraina, ho scritto un articolo che è stato distribuito sei giorni fa [4 marzo 2022, ndr] dal Globetrotter, che allego a questo post: https://braveneweurope.com/roger-waters-the-war-profiteering-gangsters-will-kill-us-all-unless-we-unite-against

Che altro, Alina? Beh, noi, il popolo, tutti noi in ogni paese del mondo, incluse Ucraina e Russia, possiamo lottare contro i criminali, possiamo dire che non saremo parte delle loro letali e oscene guerre scatenate per ottenere potere e ricchezza a spese degli altri. Possiamo dirgli che le nostre famiglie, anzi le famiglie di tutto il mondo sono più importanti per noi di tutto il potere e il denaro del mondo. Dove vivo, negli Stati Uniti, possiamo unirci ai [movimenti] Black Lives Matter o Code Pink, o BDS, o Veterans For Peace [Veterani per la pace] o a qualsiasi altro gruppo tra le miriadi di organizzazioni contro la guerra, in favore della legge, della pace, dei diritti umani. Farò qualsiasi cosa in sostegno della fine di questa orribile guerra nel tuo paese, qualsiasi cosa eccetto sventolare una bandiera per incoraggiare il massacro. È questo ciò che vogliono i criminali, vogliono che sventoliamo bandiere. È così che ci dividono e ci controllano, incoraggiandoci a sventolare bandiere, a creare una ostile cortina di fumo per renderci ciechi alla nostra innata capacità di empatizzare l’uno con l’altro, mentre depredano e violentano il nostro fragile pianeta. Farò tutto ciò che è in mio potere per aiutare a riportare la pace a te e alla tua famiglia, e al vostro bel paese. Questa lunga guerra/insurrezione che Hillary Clinton e Condoleezza Rice e il resto dei falchi criminali di Washington stanno incoraggiando non è né nel tuo interesse né nell’interesse dell’Ucraina.

Ti auguro ogni bene, Alina.

Ti ringrazio per la tua lettera e, qualora decidessi di inviarla, per la tua risposta. La stamperò.

Lo prometto.


Con affetto,

R.



BIBLIOGRAFIA


1. Redazione, a cura della. La cura, nonostante tutto. Assist Inferm Ric 2020; 39:170-2.

2. Russian doctors, nurses, and paramedics demand an end to hostilities in Ukraine. BMJ 2022:376:o535.

3. La bellissima lettera con cui Roger Waters si schiera sulla guerra in Ucraina. https://www.sinistraineuropa.it/storie/la-bellissima-lettera-con-cui-roger-waters-si-schiera-sulla-guerra-in-ucraina/