Perché ci serve Twitter


Irene Mansutti, Davide Caruzzo

Corso di Studi in Infermieristica, Università degli Studi di Udine

Per corrispondenza: Irene Mansutti, irene.mansutti@uniud.it


Questo contributo introduce una nuova modalità per avvicinare/rendere più visibile AIR ai suoi lettori: la segnalazione dei principali contributi su Twitter. Si tratta di una modalità nota soprattutto ai più giovani ma usata sempre di più dalle riviste, ed anche da quelle mediche. Per presentare questo nuovo modo di comunicare abbiamo chiesto un accompagnamento/approfondimento su Twitter e il suo ruolo nella comunicazione scientifica.


Summary. Why we need twitter. Assistenza infermieristica e ricerca will shortly be available also on twitter. Twitter is a valuable science communication and marketing tool for academic journals to increase web-based visibility, promote research, and translate science to lay and scientific audiences. Medical journals use Twitter to engage and disseminate their research articles and implement a range of strategies to maximize reach and impact. The first benefit of using Twitter derives very simply from the ability to follow the flow of information originated from credible sources. First and foremost, from the the major magazines in one's field of interest. The use of Twitter may help to delve into areas close though not strictly related to nursing, thus broadening one's perspective. Some advice and warn on for use are proposed.


Key words: Twitter, Education, Warnings.


introduzione


I modi attraverso i quali viaggia l'informazione cambiano ad un ritmo impensabile solo fino a poco tempo fa. Da anni - per esempio - osserviamo un calo progressivo nella diffusione dei quotidiani1 che fino a non molto tempo fa rappresentavano con la televisione pubblica la fonte principale di informazione. Le persone giovani o adulte hanno pochissima familiarità con questi media e in molti casi non hanno memoria di un mondo in cui Google - fondato nel 1998 ma di fatto conosciuto solo alcuni anni dopo2 - non esisteva. Questa rivoluzione ha interessato anche la formazione e l'aggiornamento professionale delle persone che lavorano nella sanità: basti pensare che fino al 1996 le riviste indicizzate nella National Library of Medicine del congresso statunitense erano consultabili solo a mano presso la sede della grande biblioteca o utilizzando dei CD-Rom (e per molti lettori bisognerebbe ormai spiegare anche di cosa si trattasse…). Solo nel gennaio di quell'anno, il governo americano svelò PubMed, progetto di un'interfaccia web per consultare il database documentale. PubMed rimase in versione prima sperimentale e poi beta fino all'inizio del nuovo Millennio.3



i social media hanno cambiato il modo

di comunicare


Facciamo un salto di vent'anni e ci ritroviamo in un ecosistema dell'informazione in cui i game changer - secondo Science - sono nientemeno che i social media:4 la minaccia della pandemia entra in relazione diretta con il pubblico attraverso il flusso di informazione su Internet, rendendo incredibilmente più ampio rispetto a un tempo il pubblico potenzialmente raggiunto dai risultati della ricerca scientifica. In particolare, Twitter è diventata una risorsa di riferimento per chiunque cerchi di dare un senso all'ondata di studi sulla pandemia e per coloro che intendono trovare una soluzione non difficilissima al rischio di disinformazione.

Va detto - puntualizza Science - che la pandemia ha anche contribuito a dimostrare i limiti dei social media. “Può essere difficile, ad esempio, per un ricercatore farsi ascoltare superando il rumore di fondo dei messaggi su Twitter, circa 500 milioni ogni giorno. E sebbene alcuni scienziati abbiano utilizzato la piattaforma per migliorare la propria credibilità in Rete, raramente il loro impegno è stato ricompensato”. Da una parte, la popolarità promessa dall'alto numero di follower di Twitter raggiunto da alcuni durante la pandemia potrebbe ridursi, dall'altra non poche tra le persone che lavorano nella ricerca e nell'assistenza sanitaria hanno subìto le conseguenze della propria popolarità digitale, diventando oggetto di attacchi personali e minacce di violenza.5 Nonostante tutto, avverte Brainard, in molti ritengono che la pandemia abbia cambiato per sempre la comunicazione della scienza, della salute e della cura.

L'alleanza - se così possiamo chiamarla - tra Twitter e la sanità ha avuto uno straordinario impulso negli ultimi due anni, a partire dal drammatico gennaio del 2020 quando il numero dei casi di covid-19 divenne rapidamente incontrollabile. Gli studi prima della pandemia ci dicevano che solo il 2% dei ricercatori, infermieri e medici autori di articoli scientifici e non più di un ricercatore su cinque negli Stati Uniti e in Europa avesse un account su Twitter. Ma quando la pandemia è esplosa e i ricercatori hanno cercato un modo efficiente per condividere informazioni tra loro - non dimenticando la domanda di conoscenza espressa dai cittadini - molti hanno scoperto i vantaggi offerti da Twitter. L'enorme audience raggiunta dal media è diventata rapidamente un elemento molto attraente per chi intendeva comunicare la scienza: oltre 200 milioni di utenti giornalieri attivi, tra cui circa un quarto degli adulti statunitensi, secondo il Pew Research Center.4 Una potenzialità unica - sottolinea Science - che “consente ai ricercatori di utilizzare un'unica piattaforma per condividere i risultati dei propri studi con i colleghi e il pubblico e per favorire discussioni aperte. L'interattività e le funzionalità virali di Twitter contribuiscono al suo fascino: come sappiamo, gli utenti possono ulteriormente contribuire a disseminare i tweet con il proprio like o ritwittandoli ai propri follower.

Oggi, la piattaforma ha contribuito a far circolare la maggior parte della letteratura prodotta su covid-19: circa il 51% degli articoli accademici sulla pandemia è stato menzionato in almeno un tweet (dati di maggio 2021), secondo un rapporto di Research on Research Institute, citato da Brainard. Numeri che superano i risultati di qualsiasi altro media, da Facebook a YouTube, da Wikipedia ai blog. Un dato ben al di sopra di quanto si osservava prima della pandemia, quando solo dal 10% al 30% degli articoli su qualsiasi argomento scientifico veniva menzionato su Twitter.



le quattro strategie chiave utilizzate

da twitter


Le strategie utilizzate da Twitter per favorire la circolazione della letteratura sono molteplici e si sono sviluppate nel corso degli anni e, soprattutto, in questo ultimo periodo pandemico. Una recente revisione sistematica ne identifica quattro principali, diverse nel loro genere ma ugualmente efficaci.6

La strategia più semplice e rapida è quella di twittare titolo della ricerca o dell'articolo, con il link di collegamento al sito web della rivista, a volte garantendo il full-text open per un determinato periodo. Altra strategia consiste nel sintetizzare i risultati della ricerca in un singolo tweet, considerando tuttavia il limite di 280 caratteri. Possono, inoltre, essere prodotti e twittati dei visual abstract, delle infografiche o dei podcast, strategie che attirano l'attenzione e garantiscono un'immediata ricezione delle informazioni attraverso immagini o brevi audio. Infine, Twitter è divenuto anche sede di journal club e discussioni.6

Il primo vantaggio dell'uso di Twitter deriva molto semplicemente dalla possibilità di seguire il flusso di informazioni che giunge da fonti credibili. In primo luogo, dalle redazioni delle principali riviste del proprio settore di interesse. In ambito infermieristico, pensiamo a periodici come Evidence-based Nursing (https://twitter.com/EBNursingBMJ), all'American Journal of Nursing (https://twitter.com/AmJNurs), al Journal of Advanced Nursing (https://twitter.com/jadvnursing) o al British Journal of Nursing (https://twitter.com/BJNursing). Allo stesso modo, un osservatorio di questo genere può essere completato affacciandosi ai periodici di specialità: dall'International Journal of Mental Health Nursing (https://twitter.com/IJMHN) al Journal of Cardiovascular Nursing (https://twitter.com/JCNonline). Infatti, un numero sempre maggiore di riviste sta aprendo il proprio profilo Twitter e per questo è necessario dedicare attenzione ad aggiornare con costanza la propria lista di utenti seguiti, anche andando a curiosare tra i follower dei nostri contatti Twitter. Questo potrà anche aiutarci a smettere di seguire quei contatti che non si sono rivelati interessanti, per mantenere sotto controllo il flusso di informazioni. Intorno agli articoli rilanciati su Twitter si sviluppano spesso discussioni alimentate da commenti di utenti di diversi Paesi del mondo. A queste discussioni partecipano talvolta anche gli autori degli stessi lavori, dando vita a una forma attualizzata e ancora più interessante di journal club. Il dialogo intenso che avviene su Twitter può essere sollecitato anche dalla partecipazione degli utenti a convegni e conferenze scientifiche: il rilancio di contenuti da meeting internazionali - connotati da hashtag predefiniti dagli organizzatori dei convegni stessi - è diventata un'abitudine che permette a tantissimi operatori di seguire i congressi senza doversi spostare dal proprio luogo di lavoro o città di residenza.

Entrare in relazione con professionisti di riconosciuta esperienza e capacità geograficamente distanti è un'altra opportunità offerta dai social media. Anche nel campo dell'infermieristica, la piattaforma permette di mantenersi aggiornati sui risultati delle ricerche più interessanti essendo raggiunti direttamente dalle segnalazioni di chi ha attivamente disegnato e condotto gli studi. Entrare a far parte di una rete permette anche di fruire del lavoro di filtro che un'intelligenza collettiva riesce a fare di una produzione di ricerca e letteratura ormai fuori controllo. Per citare il titolo di un libro interessante e di successo, la stanza è più intelligente delle singole persone che la abitano.7

“Entrare in relazione, twittare, ri-twittare, condividere, interagire, rispondere, reagire ad un post” sono tutti termini tipici dei nuovi social media e di Twitter nello specifico. Termini che dimostrano anche come il paradigma stesso della disseminazione delle informazioni e della cultura scientifica sia cambiato radicalmente: da un approccio tradizionalmente passivo, non pianificato, non controllato8 e che si affida all'utente finale che “ricerca le informazioni” (pull concept) ad un approccio attivo, nel quale sono le riviste e i ricercatori che propongono i risultati ad un pubblico (push concept).8

twitter è un motore di ricerca


Utilizzando in modo intelligente la funzione ci si accorge che Twitter è anche un motore di ricerca estremamente efficiente, dal momento che può restituire una grande quantità di informazioni e risultati qualitativamente migliori di quelli proposti da Google, che ha il difetto di confondere informazioni rilevanti con altre che lo sono molto meno, confuse in un assordante rumore di fondo. Il motore di ricerca di Google è un software che raccoglie e indicizza le pagine assegnando un valore ai singoli risultati in base a un ranking basato su criteri di popolarità. Invece, i risultati che ci propone una ricerca su Twitter sono frutto dell'intenzione di chi ha pubblicato o rilanciato dei contenuti associati a parole chiave, solitamente dopo averne valutato pertinenza, rilevanza e qualità. Twitter dà la possibilità di effettuare le ricerche per keyword all'interno della cerchia delle persone da noi seguite, aumentando così la probabilità di ottenere risultati a noi potenzialmente utili.

La “componente semantica” che caratterizza Twitter è dovuta alla presenza tra i contatti persone di cui ci si fida, da cui in assenza di uno spazio condiviso di riflessione e di scambio non si potrebbero avere consigli e indicazioni altrimenti, fatta di colleghi italiani e internazionali. e la conoscenza si costruisce attraverso conversazioni tra persone nodi di reti: “Science had been a type of publishing and now it is becoming a network”.7



twitter può essere utile per la formazione

infermieristica


È questo un ambito esplorato da moltissimi anni,9 che ha dato finora risultati non conclusivi, ma è probabilmente promettente. Una revisione della letteratura internazionale riferisce che la maggior parte degli studenti coinvolti in progetti in cui era previsto l'uso di social media si è detta soddisfatta dei risultati ottenuti, essendo stata più coinvolta nei percorsi didattici e motivata nella discussione e nella condivisione di informazioni.10 Nei corsi in cui era previsto l'uso di Twitter da parte degli studenti, questo è cresciuto dal 19.8% registrato nel primo anno al 45.5% al termine dei progetti didattici, dove per utilizzo si intendeva la consultazione una o più volte alla settimana.

Prevedere l'uso di Twitter sin dall'inizio dei corsi di infermieristica può allargare la visuale degli studenti, aiutandoli ad approfondire ambiti vicini ma comunque esterni a quello del nursing.11 Se non adeguatamente motivati, però, gli studenti possono decidere di smettere di frequentare il social media al termine del corso.12 Consigliare l'uso di Twitter può essere un'ottima idea anche nei corsi di introduzione alla ricerca infermieristica.13



twitter e i consigli per frequentarlo


Questa sintetica introduzione all'uso di Twitter non può chiudersi senza un cenno ad alcuni consigli utili per utilizzarlo. Forse più di altri social media - per le caratteristiche stesse di Twitter, frequentato da utenti anche a scopo professionale - è esposto ai condizionamenti derivanti da interessi quasi sempre non dichiarati. “Sulla dichiarazione di eventuali conflitti di interesse da parte di coloro che scrivono di medicina e di salute sui social media - ha scritto Eugenio Santoro - il dibattito nella comunità scientifica è aperto e c'è chi suggerisce di rendere obbligatorio introdurre nei post e nei tweet gli hashtag #COI (Conflict of Interest), #noCOI, #sponsored o #FCOI (Financial Conflict of Interest), in una sorta di riadattamento dell'hashtag #ad suggerito dalle authorities per l'autodisciplina pubblicitaria nel campo della pubblicità quando sui social media vengono promossi prodotti commerciali. Su questo punto esistono alternative che suggeriscono di inserire un link da mettere nella sezione bio del profilo personale che rimanda a una sorta di autodichiarazione» sui conflitti di interesse.14 In attesa che la dichiarazione di interessi “conflittuali” diventi la prassi, è bene allenare il proprio spirito critico domandandosi cosa può nascondersi dietro le poche righe di un messaggio condiviso su Twitter o sui thread (serie di messaggi tra loro collegati).

“Essere” su Twitter vuol dire frequentarlo con assiduità: seguire quotidianamente i propri contatti e twittare con regolarità. Per rendere i propri commenti più visibili e “virali” è bene accompagnarli a immagini che possano evocare il contenuto o, comunque, attirare l'attenzione. Rilanciare i link ad articoli scientifici è una cortesia nei confronti dei propri colleghi, ma il favore sarà maggiore se il tweet sarà accompagnato da un commento. Sollecitare altri operatori a “entrare” nella piattaforma è un'ottima idea, ancor più se la spinta gentile riguarderà anche le istituzioni - aziende sanitarie, aziende ospedaliere, istituti di ricerca - di cui facciamo parte.



BIBLIOGRAFIA


1. Prima comunicazione. Trend di diffusione dei quotidiani. 9 marzo 2022. Ultimo accesso 26 marzo 2022.

2. Da un garage al Gooleplex. https://about.google/our-story/ Ultimo accesso 26 marzo 2022.

3. National library of medicine. Pubmed overview. Pubmed.gov Ultimo accesso 26 marzo 2022.

4. Brainard J. Riding the Twitter wave. Science 2022; 24 marzo. Ultimo accesso 28 marzo 2022.

5. O'Grady C. In the line of fire. Science 2022; 24 marzo. Ultimo accesso 2 aprile 2022.

6. Erskine N, Hendricks S. The use of Twitter by medical journals: systematic review of the literature. J Med Internet Res 2021;23(7):e26378.

7. Weinberger D. La stanza intelligente. La conoscenza come proprietà della rete. Torino: Codice, 2012.

8. Strauss SE, Tetroe J, Graham ID. Knowledge Translation in health care: moving from evidence to practice. Hoboken, New Jersey, United States: John Wiley & Sons; 2013:1-391.

9. Skiba DJ. Nursing education 2.0: Twitter & tweets. Can you post a nugget of knowledge in 140 characters or less?. Nurs Educ Perspect 2008;29:110-2.

10. Malik A, Heyman-Schrum C, Johri A. Use of Twitter across educational settings: a review of the literature. Int J Educ Technol High Ed 2019;16:1-22.

11. Jones R, Kelsey J, Nelmes P, Chinn N, Chinn T, Proctor_Childs T. Introducing Twitter as an assessed component of the undergraduate nursing curriculum: case study. J Adv Nurs 2016;72:1638-53.

12. Krutka DG, Damico N. Should we ask students to tweet? Perceptions, patterns, and problems of assigned social media participation. CITE 2020;20:142-75.

13. Schnitzler K, Davies N, Ross F, Harris R. Using Twitter™ to drive research impact: a discussion of strategies, opportunities and challenges. Int J Nurs Stud 2016;59:15-26.

14. Santoro E. Social media e salute.: affinare la metodologia per interpretare e valutare le informazioni. Recenti Prog Med 2022;113:73-5.