Gli infermieri negli appelli a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale

Luisa Saiani1, Maria Grazia De Marinis2

1Gia professore ordinario di scienze infermieristiche, Università di Verona 2Professore ordinario di Scienze Infermieristiche, Campus Biomedico di Roma

Per corrispondenza: Luisa Saiani, luisa.saiani@univr.it

Nel corso di oltre un decennio il nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è stato oggetto di numerosi provvedimenti che ne hanno provocato il logoramento, frutto di scelte legislative, trasformazioni sociali ed economiche, e assenza di visione strategica di lungo periodo, che sono sfociati in una grave crisi messa in luce anche dall’epidemia di Covid-19. I meccanismi che hanno provocato tale situazione sono molteplici, dal blocco delle assunzioni, al progressivo definanziamento, all’aumento dell’autonomia regionale, alla mancata programmazione della formazione dei professionisti sanitari, alla decrescita dei salari di infermieri e medici. Tali fattori hanno contribuito pure alla crescente migrazione del personale sanitario verso l’estero o verso il settore privato. Per un’analisi dettagliata si rimanda al rapporto Gimbe.1

Recentemente, anche la stampa internazionale ha dedicato spazio al fenomeno.2 Questa situazione ha creato un dibattito nella società civile e portato gruppi di esponenti del mondo scientifico, società scientifiche, società civile, associazioni, a lanciare una serie di appelli pubblici a sostegno del SSN, per difenderne i principi fondanti e sollecitare un cambiamento urgente.

Alcuni di questi appelli hanno ricevuto una notevole visibilità mediatica, mentre altri sono rimasti in secondo piano. In questo contributo abbiamo scelto di analizzare nel dettaglio gli appelli lanciati nel 2024 e 2025 (escludendo quelli promossi dagli ordini professionali), con particolare attenzione allo spazio e ai contenuti dedicati alla figura dell’infermiere e alla questione della carenza di personale infermieristico,3,4 una delle emergenze più rilevanti del nostro SSN (e non solo), al fine di valutare eventuali proposte avanzate per affrontarla.

Analisi e confronto dei documenti

Sono stati analizzati gli appelli, presentati in ordine cronologico di pubblicazione, per cogliere le principali preoccupazioni emerse nella società civile e individuare in che misura vengano menzionati gli infermieri nelle proposte per il rilancio del SSN.

1. Non possiamo fare a meno del servizio sanitario pubblico.5 2 aprile 2024. Appello lanciato da un gruppo indipendente e variegato di 14 esponenti del mondo della scienza, della sanità (medici, infermieri), dell’editoria, dell’economia e management. Il documento si struttura intorno a 10 domande, che ne guidano i contenuti. Possiamo fare a meno del SSN? Stiamo finanziando adeguatamente il nostro SSN? Le strutture sanitarie sono moderne e adeguate? Gli operatori del SSN si sentono valorizzati, tutelati e motivati? La continuità assistenziale sta funzionando?…

2. Manifesto per la difesa e il rilancio della salute pubblica, per un Servizio Sanitario Nazionale basato sui principi di universalismo, laicità, eguaglianza ed equità.6 Novembre 2024. È stato elaborato da un gruppo di coordinamento, composto da diverse realtà attive nel contesto cittadino di Bologna: Laboratorio Salute Popolare, Associazione per una Sanità del servizio pubblico, Gruppo studentesco Prometeo. Il documento ha identificato 8 tematiche, affrontate in tavoli di lavoro: Salute sessuale e riproduttiva; Diritto di scelta e fine vita; Salute mentale; Formazione dei professionisti; Personale sanitario; Privatizzazione; Rete ospedaliera; Salute territoriale e di prossimità.

3. Principi per una riforma del Servizio Sanitario Nazionale. CERGAS 29 gennaio 2025.7 Si tratta di una roadmap che ha l’obiettivo di proporre elementi essenziali per una riforma del SSN, preservando i principi di universalità, equità, solidarietà e sostenibilità del sistema. Rappresenta una vera e propria carta valoriale, messa a punto per favorire il dibattito e l’ingaggio pubblico e per agevolare un processo di discussione collettiva per l’avvio di un cambiamento radicale e duraturo. È stato sottoscritto da 40 studiosi dei maggiori istituti di ricerca e atenei italiani ed esperti del settore sanitario. Il documento propone elementi essenziali per una riforma del SSN, analizza le criticità e propone priorità di policy.

4. La crisi dei servizi sanitari universalistici.8 14 marzo 2025. È un comunicato-appello che riprende molti dei temi affrontati nel convegno “La crisi dei servizi sanitari universalistici” del 21 febbraio 2025. Il documento, lanciato sul sito dell’Accademia dei Lincei e firmato dai partecipanti al convegno, richiama l’attenzione pubblica e istituzionale sui rischi che minacciano la tenuta dei sistemi sanitari universalistici.

5. Non possiamo restare in silenzio. La società civile per la sanità pubblica.9 Il documento nasce dal lavoro congiunto delle oltre 130 associazioni che, aderendo all’appello Non possiamo restare in silenzio. La società civile in difesa della sanità pubblica, hanno deciso, in occasione dell’incontro di Firenze del 21 febbraio 2025, di riaffermare valori e indirizzi comuni e individuare gli elementi fondamentali per il rilancio del SSN, anche alla luce dell’attuale preoccupante dibattito politico e istituzionale. Il documento si apre con un elenco di 10 punti chiave e si articola in due capitoli: 1. Il rilancio del SSN; 2. L’autonomia differenziata fa male alla tutela della salute.

Non sempre gli infermieri vengono esplicitamente menzionati4 anche perché molti appelli si riferiscono a tutto il personale del SSN. Nei documenti analizzati, diversi per struttura e modalità con cui sono stati costruiti, ma largamente sovrapponibili nei messaggi generali, si sottolinea l’imprescindibilità di tutelare il personale del SSN, con investimenti urgenti e mirati. La mancata individuazione delle categorie e dei ruoli in maggior sofferenza rischia di generare interventi generici e poco efficaci, incapaci di affrontare le criticità più rilevanti. Le categorie più colpite, e quindi più bisognose di attenzione, sono soprattutto medici di alcune aree specialistiche, infermieri (tra loro soprattutto i turnisti e coloro che si occupano di pazienti cronici e anziani), e operatori sociosanitari attivi nelle aree di degenza e nelle residenze sanitarie.

Della carenza di infermieri si parla specificamente in alcuni appelli,5,6,9 ma in tutti emerge con chiarezza la consapevolezza delle difficoltà vissute dal personale sanitario. Vengono indicate diverse aree di intervento, tra cui una delle più urgenti è rendere più attrattivo il lavorare in sanità. Il Manifesto per la difesa e il rilancio della salute pubblica risulta il più dettagliato nell’articolare le problematiche da affrontare,6 anche per la sua maggiore estensione. Contiene proposte ricorrenti: miglioramento delle condizioni lavorative, potenziamento delle competenze attraverso la formazione, introduzione di nuove figure professionali, superamento dell’ospedalocentrismo e revisione della remunerazione in relazione alle responsabilità assunte.6 Anche negli appelli Non possiamo restare in silenzio. La società civile per la sanità pubblica9 e Non possiamo fare a meno del servizio sanitario pubblico5 viene presentata un’analisi articolata delle aree su cui intervenire.

Particolare attenzione viene posta, in uno dei documenti analizzati, alla necessità di intervenire sul sistema di welfare, a sostegno delle infermiere, spesso mamme, con l’ampliamento dell’offerta di asili nido, flessibilità nell’organizzazione, interventi a sostegno della genitorialità.7

L’adeguamento salariale è considerato una priorità dalla maggioranza degli appelli5,6,8 con una convinta richiesta di un aumento delle retribuzioni. Nell’appello Principi per una riforma del Servizio Sanitario Nazionale7 si propone flessibilità nella gestione delle risorse per personalizzare i contratti, mantenere in servizio e attrarre i migliori professionisti. Sebbene l’attuale contratto del comparto sia già orientato in questa direzione, l’impostazione andrebbe sostenuta e portata avanti con maggiore coraggio.10 In Italia la retribuzione di un infermiere è pari al salario medio nazionale, mentre nei paesi OCSE è mediamente superiore del 20%. Questo scarto è un chiaro indicatore del valore sociale attribuito all’estero alla professione infermieristica, che nel nostro contesto appare ancora sottostimata e poco valorizzata. Tale disparità retributiva ci pone in una situazione di svantaggio nella sempre più serrata competizione internazionale per l’acquisizione di professionisti sanitari.11 L’appello Non possiamo fare a meno del Servizio sanitario pubblico5 è l’unico ad affermare che il problema non è principalmente economico (anche se è indubbio che i salari debbano essere adeguati alle responsabilità) ma che molti operatori “accetterebbero incrementi contenuti della propria retribuzione se si vedessero garantite condizioni di lavoro soddisfacenti con turni meno usuranti, sicurezza personale, una formazione gratuita e di qualità, maggiori possibilità di carriera professionale, la non perseguibilità penale per errori colposi”.5

Le professioni sanitarie, e gli infermieri in particolare, sono stati oggetto di attenzione negli appelli a difesa e sostegno del SSN. Gli appelli sono documenti a forte valenza politica, che hanno l’obiettivo di rendere visibili gli orientamenti della (o almeno di una parte della) società e attivare un dibattito pubblico più consapevole e partecipato. Molte delle proposte emerse sono state accolte dalla Conferenza Stato-Regioni.12 Per avere un impatto reale e duraturo, il cambiamento delle politiche del personale deve essere contestuale ai cambiamenti organizzativi. La crisi che colpisce gli infermieri, e il personale che lavora in sanità, non è solo una questione organizzativa ma una sfida politica e morale, che richiede scelte coraggiose e lungimiranza, e ci interroga su quale modello di salute pubblica vogliamo davvero costruire per il futuro: uno spazio di diritti e solidarietà, o un sistema disgregato che lascia indietro chi ha più bisogno.

bibliografia

1. Gimbe. 7° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale: criticità, proposte e prospettive. Bologna, Fondazione Gimbe 2024.

2. Longo F, Locatelli F, Del Vecchio M, Di Giulio P, Giordano S, Odone A et al. Tackling the crisis of the Italian national health fund. Lancet Public Health 2024;9:e6-e7.

3. Vainieri M, Taddeucci L, a cura di. Rapporto Professioni Infermieristiche. https://www.fnopi.it/wp-content/uploads/2025/05/Rapporto-FNOPI-S.ANNA-ok.pdf.

4. Infermieri. Gimbe: l’Italia perde 10 mila professionisti l’anno e precipita nelle classifiche europee su numero di laureati e retribuzioni. Quotidiano Sanità 25 marzo 2025. https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=128587.

5. Davini O, Alleva E, De Fiore L, Di Giulio P, Dirindin N, Garattini S et al. Non possiamo fare a meno del servizio sanitario pubblico. Scienzainrete 2024. https://www.scienzainrete.it/articolo/non-possiamo-fare-meno-del-servizio-sanitario-pubblico/ottavio-davini-enrico-alleva-luca-de.

6. Manifesto per la difesa e il rilancio della salute pubblica. https://www.canva.com/design/DAGWXHSzmSU/Y8lKj-XpNzF99HQJKmFeFw/view?utm_content=DAGWXHSzmSU&utm_campaign=designshare&utm_medium=link&utm_source=editor.

7. Quindici principi per una vera riforma del SSN. 2025. https://cergas.unibocconi.eu/publications-media/policy-proposals/quindici-principi-una-vera-riforma-del-ssn.

8. Vineis P, Longo F, Davini O, Crivellini M, Remuzzi G, Di Giulio P et al. La crisi dei servizi sanitari universalistici. Convegno presso l’Accademia dei Lincei. 21 febbraio 2025. https://www.lincei.it/sites/default/files/2025/doc_conclusivo_convegno_servizi_sanitari2025.pdf.

9. Non possiamo restare in silenzio. La società civile per la Sanità pubblica. 16 aprile 2025. https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1744882599.pdf.

10. Laquintana D. Almeno un grazie. Riflessioni sul nuovo contratto di lavoro per gli infermieri. Assist Inferm Ric 2022;41:87-9.

11. Coen D. La crisi del personale sanitario, ora le regioni battono un colpo. Domani 2 maggio 2025.

12. Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Documento di analisi e proposte in tema di personale del Servizio Sanitario Nazionale. 17 aprile 2025. News 2025-04-18 DOCCRP8b-Personale-SSN.pdf.